Ferie!
Siamo a Febbraio e l’ideale sarebbe il mare, un posto caldo, per sfoggiare al ritorno l’abbronzatura fuori stagione per l’invidia di chi è rimasto in città.
E invece……direzione Praga. Nella freddissima Praga.
La presenza di mio cugino nella Repubblica Ceca da ormai quattro anni è stata decisiva per questa inusuale, per il periodo, decisione.
E così dopo 3 ore di volo, con scalo a Roma, atterro nella città che per moltissimi aspetti mi sorprenderà.
Praga si può visitare in poco tempo perchè tutte le sue maggiori attrattive sono raggruppate nell’arco di pochi chilometri. Da buon turista, cartina alla mano, inizio il mio tour tra le caratteristiche case colorate della capitale ceca. Mi rendo conto di aver dimenticato qualcosa di fondamentale…..i guanti, che provvedo subito a comprare. Il Ponte Carlo, la Piazza del Municipio con l’orologio astronomico e i santini che ad ogni ora ruotano sul campanile, la Torre delle Polveri, la casa Municipale, il quartiere Ebraico con i suoi lussuosissimi negozi, il Borgo del castello con la maestosa gotica chiesa di San Vito, Piazza Venceslao, le innumerevoli chiese. La città è meravigliosa.
Tanti i musei che raccontano pezzi di storia di questa civiltà slava. Da quello dell’erotismo a quello dedicato al grande Kafka.
Piacevole passeggiare per i negozi, fare shopping. Tutte le grandi firme sono presenti. Da contorno le coloratissime botteghe di marionette, quelle luccicanti dei cristalli di Boemia e quelle immancabili per turisti con esposte, oltre le tipiche tazze e i caratteristici boccali per la birra, le magliette del grande Pavel Nevdev.
Ogni 200 metri un McDonald’s, accanto a dei piccoli chioschietti che insieme al vino o al cioccolato caldo, vendono un dolce locale morbido internamente e di sfoglia di mandorle, miele, caramello esternamente. Buono.
Vino e formaggio. Un’abbuffata di vino e formaggio. Del buon Cannonau accompagnato da gustosi formaggi sardi. Non ho sbagliato viaggio. Mio cugino condivide la casa con un ragazzo sardo, Massimiliano, detto JoMarrangio, che ha messo a disposizione, per la mia gioia, i tipici prodotti della sua terra. E poi…. che abbuffate di pasta e pizza in un ristorante italiano, dove portano cibo fino a quando dici basta.
La cucina ceca? Solo dei piccoli assaggi. La carne buonissima. Tutto si accompagna con delle fette di un impasto di patate.
Mio cugino abita lontano dal centro di Praga. Ma le distanze sono relative. I trasporti una meraviglia. Attesa quasi nulla, puntualità svizzera, efficienza massima. E’ naturale fare un confronto, a dir poco imbarazzante, con ciò che vivo quotidianamente, è naturale pensare che il nostro, di noi siciliani, italiani in genere, senso civico è quasi inesistente. Le strade pulitissime, niente traffico, niente rumori.
La notte. Evitati rigorosamente i locali per turisti, la nostra meta sono stati i fumosissimi disco pub del centro. Birra a fiumi, anche a prezzi irrisori. Ogni tanto una Bekerowska (non so se ho scritto bene, ne dubito), tipico liquore locale alle erbe. Donne bellissime, provocanti, aperte, qualcuna un po’ ostile agli italiani. Niente giri per locali che hanno reso famosa Praga, come il Big Sister, dove entrando si è costretti a firmare una liberatoria per riprendere e trasmettere anche in diretta ogni eventuale rapporto sessuale.
Non ho visto il sole per una settimana. Solo nuvole e raramente pioggia.
Ho visto sulla metro una ragazza con un topo che le camminava sul corpo come se fosse la cosa più normale del mondo. Terrorizzato.
Ringrazio mio cugino per l’ospitalità. Spero di non essere stato troppo di peso.
Ringrazio tutte le persone che ho conosciuto in questa breve esperienza.
Non so quando, ma tornerò a Praga. Di sicuro so che sarà primavera o estate.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento