martedì 27 gennaio 2009

Lo Squash

Reattività, dinamismo, tecnica, tattica, fisico, concentrazione. Queste sono le carattestiche fondamentali di un buon giocatore di squash.
I praticanti sono pochissimi. I ragazzini preferiscono giocare a calcio per non sentirsi emarginati dai propri coetani.
Considerato da molti, a torto, il parente povero del tennis, lo squash rientra tra gli sport minori meno conosciuti. Praticatelo, e per chi ama lo sport, non sarà difficile innamorarsene. Purtroppo, essendo uno sport poco televisivo, i finanziamenti sono veramenti scarsi. Una racchetta, scarpe basse con suola in caucciù e tanta voglia di faticare, di sudare.
Ho iniziato tardissimo, circa due anni fa all’età di 38 anni, e sono veramente dispiaciuto di non aver conosciuto e quindi praticato prima questo sport.
A Catania ci sono 3 campi dislocati in due palestre diverse e una sola persona che mette a disposizione il proprio tempo di coloro che muovono i primi passi .
A Catania lo squash è legato al nome di Vincenzo Gusmano.
Vincenzo, ottimo giocatore del passato ancora in attività, ha fondato circa 20 anni fa un’associazione, la prima in città, la New Squash Club. Ha formato ottimi atleti, che gli hanno permesso di vincere diversi titoli sia a squadra che individuali.
Scrivo questo pezzo all’indomani di un torneo svoltosi a Rende, e vinto da un ragazzino di 16 anni. Nell’ambiente si respira un’atmosfera piacevole, amichevole. Abituati a vedere ciò che succede durante una partita di calcio, potreste rimanere picevolmente stupiti dalla sportività e dalla correttezza degli atleti e delle squadre........e la sera si va a cena tutti insieme.
Arricchirò questi pezzi sullo squash con video e foto. Vi faro innamorare di questo sport.

Di seguito alcuni cenni sulla storia.

Storia dello Squash

Per trovare le prime tracce di un sport che possa essere associato allo Squash bisogna tornare agli inizi dell’800. Charles Dickens descriveva nei suoi "Pickwick Papers" un gioco praticato nelle prigioni di Londra (più precisamente la "Fleet Prison") chiamato "Rackets". Per i prigionieri era un ottimo passatempo utile per tenersi in forma; colpivano la palla contro il muro utilizzando delle racchette rudimentali.
Il gioco uscì dalle mura galeotte per entrare in un college londinese (Harrow School), e intorno al 1822 alcuni studenti modificarono la pallina. Il rumore che questa nuova palla produceva sbattendo sui muri fu lo stimolo a coniare il nome di "Squash Raquets". Lo Squash prese subito piede anche presso altri college in Inghilterra e cosi nel 1864, con la costruzione dei primi 4 campi, lo sport venne ufficialmente fondato.
Nel 1890 il Duca di Beaufort, Eustace Miles, fa riferimento allo Squash nel suo libro "The Badminton library of sports and pastimes" e nel 1901 lo stesso scrive il primo libro interamente dedicato allo Squash.
La pratica si diffonde, altri campi vengono costruiti presso vari college, università e abitazioni private e nel 1920 in Inghilterra si tiene il primo "Professional Squash Championship" vinto da C.R. Read (Queens Club) su A.W.B. Johnson (Rac Club).
E’ l’inizio di una sempre maggiore diffusione di questo sport dapprima nei territori delle colonie (Egitto, India, Pakistan, Sud Africa, Nuova Zelanda, Australia) fino ad arrivare in Europa nel 1933 (Germania e Paesi Scandinavi) e successivamente nel Nord America (Stati Uniti e Canada).
Si disputano i primi tornei internazionali (primo fra tutti il British Open) e si costituiscono le prime Federazioni controllate dapprima dalla "Squash Rackets Association" e dalla "United States Squash Rackets Association" che si fondono nel 1967 nella "International Squash Rackets Association (ISFR)" e che nel 1993 muta il nome in "World Squash Federation". La WSF attualmente conta tra le sue fila 138 Federazioni nazionali ed è riconosciuta dall’International Olympic Commiteee (IOC) con cui sta attualmente lavorando al fine di essere finalmente inclusa nel programma dei giochi Olimpici.

Lo Squash in Italia

In Italia lo Squash fa il suo esordio organizzato nel 1976, con l’apertura del «Bologna Squash Center» nel quale si organizza la prima scuola italiana di Squash.
Prima di allora esistevano solo due campi, a Milano, che venivano utilizzati dai dipendenti stranieri, della Cucirini Cantoni Coats, che avevano costituito il «Milan Squash Giambellino».
Il 22 febbraio 1977 prende vita l’Associazione Italiana Badminton Squash (A.I.B.S.), che segna l’unione di due sport: Squash e Badminton.
Nel dicembre dello stesso anno vengono disputati i primi Campionati Italiani Assoluti, con la partecipazione di società sportive di Milano, di Bologna e di Bergamo.
Negli anni successivi lo Squash registra un forte incremento di praticanti: si aprono numerosi clubs e si organizza un’intensa attività agonistica nazionale ed internazionale.
Lo Squash diviene autonomo dal Badminton il 23 marzo 1985, con la costituzione della F.I.G.S. (Federazione Italiana Giuoco Squash), che viene riconosciuta dal C.O.N.I. come Disciplina Associata sotto il patrocinio della F.I.T.
In data 8 maggio 2001, la F.I.G.S. viene riconosciuta quale Disciplina Associata, con associazione diretta al C.O.N.I. Il Consiglio Nazionale del 26 giugno 2007 ha approvato il riconoscimento ai fini sportivi della F.I.G.S. quale Federazione Sportiva Nazionale. La F.I.G.S. è affiliata, dalla sua fondazione, alla European Squash Federation ed alla World Squash Federation, quest’ultima riconosciuta dal C.I.O. nel 1985.


mercoledì 21 gennaio 2009

La mia città



Catania.
Amo la mia città, e per questo potrei cadere nel banale nella sua esaltazione, e altrettanto nel sottolineare i suoi grandi limiti.
Una città generosa, vivace, ospitale, solare, aperta.
Per molti versi non sembra di vivere in una città del sud, per altri siamo “ la città del sud” per eccellenza.
Una città piena di contraddizioni, bellissima dal punto di vista naturalistico, mare e montagna a pochissimi chilometri, la via Crociferi, tanto amata da Zeffirelli, che racchiude in meno di un chilometro ricchezze architettoniche di rara bellezza. La movida catanese non ha niente da invidiare a quella di Barcellona. La vivacità intelletuale, musicale che l’ha contraddistinta per tantissimi anni.
Troppa grazia. Ci siamo ritrovati in questo paradiso e……………chiedetelo alle amministrazioni di Catania che si sono susseguite nei secoli come si fa a distruggere tutto ciò.
E’ come se non volessimo accettare quello che ci è stato donato, per di più senza averlo chiesto.
Noi catanesi che dovremmo rispettare e adorare la nostra città come se fosse la nostra casa, cosa facciamo?
Non abbiamo il senso civico.
Che fatica ci costerebbe gettare il pezzo di carta nell’apposito contenitore? Che fatica ci costerebbe percorrere 100 mt a piedi e non lasciare la macchina in seconda fila? Che fatica ci costerebbe rispettare i segnali stradali? Potrei continuare…….
Quando andiamo a votare facciamolo con coscienza. Votiamo l’uomo. Non ci facciamo coinvolgere da facili promesse, non ci facciamo manovrare da quegli uomini politici che per I loro interessi distruggono la nostra città. Non ci lasciamocoinvolgere dai loro giochi di potere, dalle loro battaglie interne. Di mezzo ci andiamo sempre noi. Loro lottano per governarci, noi dovremmo lottare per vivere bene. Non eleggiamo le persone per quello che rappresentano, per la loro immagine.
Visto come è finita?
Una città al buoi!!! Incredibile, ma vero. La mia città al buio.
Non avevo mai sentito una cosa del genere.
L’altra mattina dopo le numerose pioggie, le strade della città sembravano quelle del Burundi, con tutto il rispetto per lo stato africano. Entrando nel personale, ho bucato due volte.
Rivoglio la piazzetta di fronte Piazza Europa. Levate tutto quell cemento. Che tristezza. Voglio rivedere il mare. A chi mi devo rivolgere? Per favore, ridateci le nostre bellezze!
I problemi sono veramente tanti, molti veramente gravi come la situazioni in alcuni quartieri di periferia, ma voglio finire questa parentesi che non sarà sicuramente l’ultima, parlando del traffico.
Ormai per il catanese essere intrappolato nel traffico rientra nella normalità. E se piove…..anche ore.
Avete mai visto un vigile? Se facessero spostare le macchine, o ancora meglio se non permettessero di posteggiarle in seconda, terza, quarta fila, come civilmente dovrebbe essere, sicuramente il traffico sarebbe più fluido, risolveremmo gran parte del problema. Multateli, abituateli a rispettare le regole, create nel cittadino quel senso civico che manca. Un esempio su tutti, Piazza Mancini Battaglia, a Ognina. Incredibile.
Forse so dove sono i vigili. Probabilmente a mettere le ganasce a qualche auto posteggiata leggermente male, che magari non da nessun fastidio.
Ma è una cosa legale?
Boh forse è troppo parlare di legalità!

martedì 20 gennaio 2009

...E sono 40

15 Gennaio 2009…….. e sono 40.
17 Gennaio 2009……. e qui la festa?
Un grande sala, sita a Ficarazzi, un bravo DJ, Silvio, e un centinaio di invitati che ringrazio per aver condiviso con me questa serata.
Vi ringrazierei ad uno ad uno ma correrei il rischio di dimenticare qualcuno e di annoiarvi.
Spero abbiate passato una piacevole serata.
Per ricordare, eccovi le foto.
In seguito ne aggiungerò altre.
Per adesso accontetatevi di queste.

lunedì 12 gennaio 2009

Anno nuovo, storia vecchia



In tutti I sensi.


L’avversario, il Napoli, non era dei più semplici, ma da tifoso spero sempre nel grande risultato. Cosi, dopo la lunga astinenza natalizia compensata da grandi abbuffate, ritornano le vecchie abitudine della domenica, giorno del grande evento, il giorno della partita.
Dobbiamo fare i conti con il mal di trasferta, non riusciamo a fare risultato e a segnare un gol da tempi memorabili. Il Catania inizia veramente bene. Un grande primo tempo. Un grande Carboni, una diga, giocatore che ogni allenatore vorrebbe avere.
Ma verso la fine del primo tempo un episodio segna la partita.
Il calcio di rigore può essere opinabile, il fuorigioco discutibile, ma il tempo non è assoluto? Perché fischiare qualche secondo prima? Il regolamento non dice che un tempo dovrebbe durare almeno 45 minuti?
Chiedo a coloro che conoscono il regolamento, ci sono gli estremi per un ricorso?
Adesso Collina alla domenica sportiva dirà che l’arbitro Celi era in buona fede, e che probabilmente il suo cronometro era avanti di qualche secondo, quindi tutto regolare.
Poi la FIGC aprirà un’inchiesta contro il Catania, reo di aver protestato per appena 5 secondi., perché queste cose fanno male al calcio.
Quindi Matarrese, rilascerà un’intervista affermando che i soliti catanesi non dovrebbero protestare per così poco.
Inizia il secondo tempo. Il Napoli, come era nella logica, è leggermente più incisivo, l’arbitro decisivo. Con questo non voglio giustificare l’ennesima sconfitta in trasferta, o la cronica mancanza di reazione allo svantaggio, o l’atteggiamento rinunciatario del Catania, che raramente tira in porta.
Ma avete visto l’arbitro? Avete contato quante volte ha fischiato contro il Catania dentro l’area del Napoli? Avete contato il numero di punizioni al limite dell’area a favore del Napoli? Avete contato quanti contrasti dubbi a centrocampo sono stati fischiati a favore del Catania? Contate e tirate le somme. Malafede? Non ci giurerei, ma il dubbio rimane.
Non si può gestire una partita in questa maniera.
Il sorriso di Zenga, uno che a calcio ha giocato a livelli altissimi, dice tutto. Più eloquente di qualunque parola e protesta.
Il rigore. C’era, niente da dire. Ma tutti i tifosi catanesi una domanda se la saranno posta? Ma il rigore contro il Milan, non era simile? Due pesi, due misure? Si, due pesi, due misure.
Abbiamo 25 punti, ne mancano 15 alla salvezza. Ogni punto lo abbiamo meritato, nessuno ci ha regalato niente. Anzi. E per questo dobbiamo stare vicini alla nostra Grande Squadra, incoraggiarla sempre. Dobbiamo dimostrare a tutti quelli che ci vogliono del male di essere inattaccabili.
Spero che la società si faccia sentire, che non permetta a certi individui di offendere, Catania, il Catania, e i Catanesi. Spero lo facciano anche coloro che ci rappresentano politicamente.
L’imperativo è vincere con il Bologna!!!
Poi penseremo anche a vincere in trasferta.

venerdì 9 gennaio 2009

Una serata tra.....amici

In una fredda serata, in una tipica trattoria catanese, dove puoi gustare la famosa "canni i cavaddu" , pietanza tipica del luogo, sei persone, tre uomini e tre donne, singles, quasi tutti alla prima presentazione, si riuniscono per trascorrere una piacevole serata in compagnia, e tra una polpetta e un tramezzino esce la prima frase degna di nota:

<< Hai la faccia di quello che pensa: " Io posso......tu no!">>
(Elisa A. detta Aisha)
Filosofia?
Oddio la psicologa di turno....colei che legge nel pensiero!! Ma no!!!Una simpatica ragazza, che sicuramente non ha dimostrato di conoscermi bene, ma è giustificata, la prima volta che la vedo!

Tra una battuta e l'altra, tra un bicchere di vino e il dolce, decidiamo di fare due passi a piedi e di raggiungere un altro famoso localino del centro dentro il quale passa un fiume....incredibile ma vero. Suggestivo.

Si inizia a raccontare qualche avvenimento carino......
<< Hai famuzza.....>> Agosto 2007
(del mitico Orazio P.)

Tra una risata e l'altra, l'apoteosi..........
Ascoltate gente, ascoltat:

"Bacio solo una persona per cui vale la pena!"
( Tania F.)

La domanda nasce spontanea: "Quindi non vale la pena baciarmi?"
La replica un pò meno sponatanea, ti conferma il dubbio e te lo rende ancora più dubbio:


"Sei Stupido!"
(Tania F.)

Io non ho capito, qualcuno può spiegarmelo?
Oltre a non valerne la pena, sono anche stupido? Che disastro!!

Un ringraziamento anche a coloro ( Maria F, Roberto S.) che hanno reso la serata veramente piacevole e dei quali non ho riportato nessuna frase degna di nota, non perchè loro non ne abbiano dette, ma perchè mi saranno sfuggite.







giovedì 8 gennaio 2009

Quasi....40

Eccomi…ormai ci siamo!!
Manca veramente poco…..e sono 40.
L’idea poco originale sarebbe quella di scrivere un romanzo dal titolo ancor meno originale “ I miei primi 40 anni”.
Io, Mauro, invece, inizio una nuova avventura virtuale….il blog, il mio primo blog.
Ho qualcosa da raccontare, molto da ascoltare, o meglio leggere. Spero sia un blog interattivo, ricco di contatti, di confronti, di scambio di opinioni. Io ci sono, imparerete a conoscere me, le mie idee, le mie passioni. Voi spero ci siate, con le vostre idee, le vostre opinioni, le vostre passioni.
Sono uno sportivo, a 360 gradi. Seguo la mia squadra del cuore, il grande Catania, mi piace il calcio lo sport in genere. La competizione. Ho giocato a calcio e lo continuo a fare a livello aziendale, gioco a squash a livello agonistico, un divertimento ma anche un impegno non indifferente.
Ballo il tango. Almeno ci tento. Sono ormai tre anni che frequento una scuola. Mi diverte, è un ballo appassionante e appassionato. Mi rilassa.
Una vita, troppo poco. Ho fatto tante cose e se avessi tempo ne farei ancora un milione. Per iniziare mi prendere un’altra laurea…..
Amo stare tra la gente, amo conoscere. La famiglia, l’amicizia e le donne, punti cardini della mia vita.
Amo la mia città, con le sue mille contraddizioni. Amo la mia Catania. Sono fiero di essere catanese. E’ una vera sofferenza vedere la mia città nella continua involuzione degli ultimi anni.
Gli argomenti sono tanti, troppi!
Mi piacerebbe scrivere anche un racconto….vedrermo.