
giovedì 26 novembre 2009
lunedì 16 novembre 2009

2° Squash Party
Per il secondo anno consecutivo l'associazione sportiva
NEW SQUASH CLUB CATANIA
organizza il
2° SQUASH PARTY
L'evento si svolgerà il 19 Dicembre presso La palestra
CUS Service - “Le Club”
Una giornata all'insegna dello SPORT e del DIVERTIMENTO
Potrai provare a giocare a squash gratuitamente e avrai l'occasione di condividere insieme agli intervenuti e ai componenti della squadra, un aperitivo offerto dall'associazione.
Presto il volantino con i particolari.
Vi aspettiamo numerosi.
Per informazioni ed eventuale conferma rivolgersi a:
Vincenzo Gusmano: Cellulare 3471440489
E-mail: vingusma@tin.it
Mauro Strano: Cellulare 3494787869
E-mail: mauro.strano@virgilio.it
venerdì 6 novembre 2009
giovedì 14 maggio 2009
Di tutto un pò
Buongiorno Blog! Ti ho trascurato un po’, ma eccomi, sono tornato.
Malgrado gli argomenti di discussione siano tanti, la mia vena letteraria, la mia ispirazione poetica mi ha abbandonato. Ma oggi, non so se sia la giornata giusta, visto lo stato comatoso in cui mi ritrovo a causa del sonno, riprendo a considerarti, a scrivere. Così cuffie nelle orecchie, musica a tutto volume inizio a sproloquiare.
IL CATANIA
Iniziamo con un proclamo….SIAMO SALVI. Quest’anno non si soffre, il nostro cuore è salvo. Ormai da due, tre giornate ci permettiamo il lusso di regalare punti a tutte le squadre che per loro fortuna capitano nella strada del Catania. Da tifoso mi piacerebbe vincerle tutte, o almeno vedere un po’ più di impegno da parte dei giocatori, ma meglio così che rivivere la partita col Chievo di due anni fa o quella con la Roma dell’anno scorso. Nel frattempo da Catania vanno via pezzi di storia, Baiocco, Stovini, Bizzarri, Spinesi. Politica che condivido pienamente. Non ci possiamo permettere contratti pesanti per gente che ha superato abbondantemente la trentina. Approvo questa politica gestionale, a patto di trovare degni sostituti.
CATANIA
Su questo argomento le novità sono veramente poche. E questo è un male. Tutti ci aspettavamo un rinnovamento, una ripresa sotto tutti i punti di vista…..e invece nulla di nuovo ai piedi dell’Etna. E’ cambiato il sindaco….ma nessuno se ne è accorto.
A proposito di Sindaco, avete visto la puntata di Report?
Da catanesi non vi siete vergognati? Vi siete resi conto chi ci ha governato per otto anni, o meglio vi siete resi conto a chi abbiamo dato, con il voto, le chiavi della nostra città? Ma il voto di coscienza esiste ancora, o dobbiamo soccombere ai giochi politici di chi ha forza nella nostra città, e che decide a tavolino chi deve e chi non deve governarci? Abbiamo avuto il coraggio di mettere in discussione la giunta Bianco, c’è gente che ancora ha il coraggio di difendere le ultime giunte che hanno governato Catania, trincerandosi dietro ad un credo politico che ormai non esiste più.
Io ho fiducia. Spero in un’altra Mani Pulite, così per qualche anno i signori dell’attuale politica si faranno da parte, e lasceranno alle coscienze delle persone la scelta.
Berlusconi
Mi viene difficile parlare di una persona che stimo, esagerando, veramente poco.
In questi giorni i giornali non fanno altro che parlare del divorzio tra lui e la moglie Veronica. Mi nasce un dubbio…..l’unico modo che hanno per dialogare sono i giornali? Ma si vedono? Si frequentano? Parlano al cellulare? Non capisco.
Di tutta questa situazione una cosa positiva è accaduta, non avremo veline, ex reality, all’europarlamento…evvai!
Veronica, hai ottenuto più tu con un’intervista ad un giornale che tutta la sinistra negli ultimi 10 anni.
Scusa se ti do del tu, ma in questo momento mi sento vicino.
Come ti capisco, Veronica. Tu hai chiesto il divorzio, cosa devo fare io per non vederlo più in televisione tutti i giorni a tutte le ore? E quando non lo vedi parlano sempre di lui……Voglio chiedere anche io il divorzio……. mediatico.
ALCAMO – Gita Torneo
Un fine settimana all’insegna dello sport e del divertimento.
Siamo partiti per un torneo di squash, e ci siamo ritrovati in una struttura meravigliosa, piena di spazi per attività fisiche e un centro benessere da rimanere a bocca aperta.
Siamo stati accolti e circondati da persone straordinarie. Volevo ringraziare in maniera particolare Paolo Anselmo, promotore di questa iniziativa, per la sua ospitalità e generosità. Ma volevo anche ringraziare tutte le persone che abbiamo conosciuto e hanno reso la nostra permanenza speciale. Valentina, Magda (a proposito andate a Balestrate nel “ Lido Baia Le Grotte”, aprirà a Giugno e sono convinto che è un posto incantevole), e tutti i ragazzi che hanno partecipato al torneo. Peccato che questi ragazzi non siano seguiti, ho visto tanta passione e voglia di crescere. Volevo infine ringraziare Nadia, la ragazza di Paolo, per averci sopportato per una serata intera. Alcamo è una cittadina veramente carina, al centro c’è il pub di Paolo, sempre lui, le Barrique, piccolo ma accogliente, e poi la ragazza che serve ai tavolo…….se non sbaglio Cristina, che bella!!!Volevo anche spendere due parole per i compagni di viaggio…..si è creata una piacevolissima atmosfera, sono stato veramente bene.
Il torneo è stato vinto da Roberto Spina che mi ha battuto in finale per 3-1, e come secondo classificato ho vinto un massaggio relax, che sarà la scusa per tornare.
Dulcis in fundo, il centro benessere. Bagno turco, sauna, vasca idromassaggio, doccia emozionale, etc etc. Un’ora di assoluto relax, conclusa con un ghiacciato prosecco accompagnato da frutta di stagione, nel mezzo, una imprevista ma piacevole conoscenza tenuta sotto stretto controllo dal proprio ragazzo , cosa vuoi di più dalla vita?
Penso, come ritorno, di aver scritto abbastanza. Spero di essere più presente.
Ciao Blog, ci vediamo presto.
Mauro
Malgrado gli argomenti di discussione siano tanti, la mia vena letteraria, la mia ispirazione poetica mi ha abbandonato. Ma oggi, non so se sia la giornata giusta, visto lo stato comatoso in cui mi ritrovo a causa del sonno, riprendo a considerarti, a scrivere. Così cuffie nelle orecchie, musica a tutto volume inizio a sproloquiare.
IL CATANIA
Iniziamo con un proclamo….SIAMO SALVI. Quest’anno non si soffre, il nostro cuore è salvo. Ormai da due, tre giornate ci permettiamo il lusso di regalare punti a tutte le squadre che per loro fortuna capitano nella strada del Catania. Da tifoso mi piacerebbe vincerle tutte, o almeno vedere un po’ più di impegno da parte dei giocatori, ma meglio così che rivivere la partita col Chievo di due anni fa o quella con la Roma dell’anno scorso. Nel frattempo da Catania vanno via pezzi di storia, Baiocco, Stovini, Bizzarri, Spinesi. Politica che condivido pienamente. Non ci possiamo permettere contratti pesanti per gente che ha superato abbondantemente la trentina. Approvo questa politica gestionale, a patto di trovare degni sostituti.
CATANIA
Su questo argomento le novità sono veramente poche. E questo è un male. Tutti ci aspettavamo un rinnovamento, una ripresa sotto tutti i punti di vista…..e invece nulla di nuovo ai piedi dell’Etna. E’ cambiato il sindaco….ma nessuno se ne è accorto.
A proposito di Sindaco, avete visto la puntata di Report?
Da catanesi non vi siete vergognati? Vi siete resi conto chi ci ha governato per otto anni, o meglio vi siete resi conto a chi abbiamo dato, con il voto, le chiavi della nostra città? Ma il voto di coscienza esiste ancora, o dobbiamo soccombere ai giochi politici di chi ha forza nella nostra città, e che decide a tavolino chi deve e chi non deve governarci? Abbiamo avuto il coraggio di mettere in discussione la giunta Bianco, c’è gente che ancora ha il coraggio di difendere le ultime giunte che hanno governato Catania, trincerandosi dietro ad un credo politico che ormai non esiste più.
Io ho fiducia. Spero in un’altra Mani Pulite, così per qualche anno i signori dell’attuale politica si faranno da parte, e lasceranno alle coscienze delle persone la scelta.
Berlusconi
Mi viene difficile parlare di una persona che stimo, esagerando, veramente poco.
In questi giorni i giornali non fanno altro che parlare del divorzio tra lui e la moglie Veronica. Mi nasce un dubbio…..l’unico modo che hanno per dialogare sono i giornali? Ma si vedono? Si frequentano? Parlano al cellulare? Non capisco.
Di tutta questa situazione una cosa positiva è accaduta, non avremo veline, ex reality, all’europarlamento…evvai!
Veronica, hai ottenuto più tu con un’intervista ad un giornale che tutta la sinistra negli ultimi 10 anni.
Scusa se ti do del tu, ma in questo momento mi sento vicino.
Come ti capisco, Veronica. Tu hai chiesto il divorzio, cosa devo fare io per non vederlo più in televisione tutti i giorni a tutte le ore? E quando non lo vedi parlano sempre di lui……Voglio chiedere anche io il divorzio……. mediatico.
ALCAMO – Gita Torneo
Un fine settimana all’insegna dello sport e del divertimento.
Siamo partiti per un torneo di squash, e ci siamo ritrovati in una struttura meravigliosa, piena di spazi per attività fisiche e un centro benessere da rimanere a bocca aperta.
Siamo stati accolti e circondati da persone straordinarie. Volevo ringraziare in maniera particolare Paolo Anselmo, promotore di questa iniziativa, per la sua ospitalità e generosità. Ma volevo anche ringraziare tutte le persone che abbiamo conosciuto e hanno reso la nostra permanenza speciale. Valentina, Magda (a proposito andate a Balestrate nel “ Lido Baia Le Grotte”, aprirà a Giugno e sono convinto che è un posto incantevole), e tutti i ragazzi che hanno partecipato al torneo. Peccato che questi ragazzi non siano seguiti, ho visto tanta passione e voglia di crescere. Volevo infine ringraziare Nadia, la ragazza di Paolo, per averci sopportato per una serata intera. Alcamo è una cittadina veramente carina, al centro c’è il pub di Paolo, sempre lui, le Barrique, piccolo ma accogliente, e poi la ragazza che serve ai tavolo…….se non sbaglio Cristina, che bella!!!Volevo anche spendere due parole per i compagni di viaggio…..si è creata una piacevolissima atmosfera, sono stato veramente bene.
Il torneo è stato vinto da Roberto Spina che mi ha battuto in finale per 3-1, e come secondo classificato ho vinto un massaggio relax, che sarà la scusa per tornare.
Dulcis in fundo, il centro benessere. Bagno turco, sauna, vasca idromassaggio, doccia emozionale, etc etc. Un’ora di assoluto relax, conclusa con un ghiacciato prosecco accompagnato da frutta di stagione, nel mezzo, una imprevista ma piacevole conoscenza tenuta sotto stretto controllo dal proprio ragazzo , cosa vuoi di più dalla vita?
Penso, come ritorno, di aver scritto abbastanza. Spero di essere più presente.
Ciao Blog, ci vediamo presto.
Mauro
lunedì 20 aprile 2009
Squash Party - Foto
Sono trascorse 2 settimane e, finalmente, ecco le foto della manifestazione Squash Party. Una giornata all’insegna del divertimento e dello sport. Molte le persone intervenute, tante quelle che si sono avvicinate per la prima volta a questa disciplina. Sudore, divertimento e………un gustoso aperitivo.Tanti sorrisi, tanti incontri ma soprattutto tante persone che hanno deciso di dare un seguito a questa giornata e di iniziare a intraprendere un percorso sportivo.Sport faticoso ma affascinante, che, speriamo, manifestazioni come queste aiutino a divulgarlo. Siete sempre in tempo, non è necessario aspettare la prossima festa sportiva, basta chiamare in palestra o ai numeri del volantino.Grazie a tutti gli intervenuti, che hanno reso piacevole e divertente questo evento e che incoraggiano a continuare nel nostro impegno organizzativo nel nome dello Squash.
giovedì 16 aprile 2009
....Non do nemmeno un Euro....
Come se lo avessi scritto io.
"MA IO PER IL TERREMOTO NON DO NEMMENO UN EURO..."
(di Giacomo Di Girolamo, redattore del Giornale di Sicilia)
(di Giacomo Di Girolamo, redattore del Giornale di Sicilia)
Scusate, ma io non darò neanche un centesimo di euro a favore di chi raccoglie fondi per le popolazioni terremotate in Abruzzo. So che la mia suona come una bestemmia. E che di solito si sbandiera il contrario, senza il pudore che la carità richiede. Ma io ho deciso. Non telefonerò a nessun numero che mi sottrarrà due euro dal mio conto telefonico, non manderò nessun sms al costo di un euro. Non partiranno bonifici, né versamenti alle poste. Non ho posti letto da offrire, case al mare da destinare a famigliole bisognose, né vecchi vestiti, peraltro ormai passati di moda. Ho resistito agli appelli dei vip, ai minuti di silenzio dei calciatori, alle testimonianze dei politici, al pianto in diretta delpremier. Non mi hanno impressionato i palinsesti travolti, le dirette no – stop, le scritte in sovrimpressione durante gli show della sera. Non do un euro. E credo che questo sia il più grande gesto di civiltà, che in questo momento, da italiano, io possa fare. Non do un euro perché è la beneficienza che rovina questo Paese, lo stereotipo dell’italiano generoso, delpopolo pasticcione che ne combina di cotte e di crude, e poi però sa farsi perdonare tutto con questi slanci nei momenti delle tragedie. Ecco, io sono stanco di questa Italia. Non voglio che si perdoni più nulla. La generosità, purtroppo, la beneficienza, fa da pretesto. Siamo ancora lì, fermi sull’orlo delpozzo di Alfredino, a vedere come va a finire, stringendoci l’uno con l’altro. Soffriamo (e offriamo) una compassione autentica. Ma non ci siamo mossi di un centimetro. Eppure penso che le tragedie, tutte, possono essere prevenute. I pozzi coperti. Le responsabilità accertate. I danni riparati in poco tempo. Non do una lira, perché pago già le tasse. E sono tante. E in queste tasse ci sono già dentro i soldi per la ricostruzione, per gli aiuti, per la protezione civile. Che vengono sempre spesi per fare altro. E quindi ogni voltala Protezione Civile chiede soldi agli italiani. E io dico no. Si rivolgano invece ai tanti eccellenti evasori che attraversano l’economia delnostro Paese. E nelle mie tasse c’è previsto anche il pagamento di tribunali che dovrebbero accertare chi specula sulla sicurezza degli edifici, e dovrebbero farlo prima che succedano le catastrofi. Con le mie tasse pago anche una classe politica, tutta, ad ogni livello, che non riesce a fare nulla, ma proprio nulla, che non sia passerella. C’è andato pure il presidente della Regione Siciliana, Lombardo, a visitare i posti terremotati. In un viaggio pagato – come tutti gli altri – da noi contribuenti. Ma a fare cosa? Ce n’era proprio bisogno? Avrei potuto anche uscirlo, un euro, forse due. Poi Berlusconi ha parlato di “new town” e io ho pensato a Milano 2 , al lago dei cigni, e al neologismo: “new town”. Dove l’ha preso? Dove l’ha letto? Da quanto tempo l’aveva in mente? Il tempo deldolore non può essere scandito dal silenzio, ma tutto deve essere masticato, riprodotto, ad uso e consumo degli spettatori. Ecco come nasce “new town”. E’ un brand. Come la gomma delponte. Avrei potuto scucirlo qualche centesimo. Poi ho visto addirittura Schifani, nei posti delterremoto. Il Presidente del Senato dice che “in questo momento serve l’unità di tutta la politica”. Evviva. Ma io non sto con voi, perché io non sono come voi, io lavoro, non campo di politica, alle spalle della comunità. E poi mentre voi, voi tutti, avete responsabilità su quello che è successo, perché governate con diverse forme - da generazioni - gli italiani e il suolo che calpestano, io non ho colpa di nulla. Anzi, io sono per la giustizia. Voi siete per una solidarietà che copra le amnesie di una giustizia che non c’è. Io non lo do, l’euro. Perché mi sono ricordato che mia madre, che ha servito lo Stato 40 anni, prende di pensione in un anno quasi quanto Schifani guadagna in un mese. E allora perché io devo uscire questo euro? Per compensare cosa? A proposito. Quando ci fu il Belice i miei lo sentirono eccome quel terremoto. E diedero un po’ dei loro risparmi alle popolazioni terremotate. Poi ci fu l’Irpinia. E anche lì i miei fecero il bravo e simbolico versamento su conto corrente postale. Per la ricostruzione. E sappiamo tutti come è andata. Dopo l’Irpinia ci fu l’Umbria, e San Giuliano, e di fronte lo strazio della scuola caduta sui bambini non puoi restare indifferente. Ma ora basta. A che servono gli aiuti se poi si continua a fare sempre come prima? Hanno scoperto, dei bravi giornalisti (ecco come spendere bene un euro: comprando un giornale scritto da bravi giornalisti) che una delle scuole crollate a L’Aquila in realtà era un albergo, che un tratto di penna di un funzionario compiacente aveva trasformato in edificio scolastico, nonostante non ci fossero assolutamente i minimi requisiti di sicurezza per farlo. Ecco, nella nostra città, Marsala, c’è una scuola, la più popolosa, l’Istituto Tecnico Commerciale, che da 30 anni sta in un edificio che è un albergo trasformato in scuola. Nessun criterio di sicurezza rispettato, un edificio di cartapesta, 600 alunni. La Provincia ha speso quasi 7 milioni di euro d’affitto fino ad ora, per quella scuola, dove – per dirne una – nella palestra lo scorso Ottobre è caduto con lo scirocco (lo scirocco!! Non il terremoto! Lo scirocco! C’è una scala Mercalli per lo scirocco? O ce la dobbiamo inventare?) il controsoffitto in amianto. Ecco, in quei milioni di euro c’è, annegato, con gli altri, anche l’euro della mia vergogna per una classe politica che non sa decidere nulla, se non come arricchirsi senza ritegno e fare arricchire per tornaconto. Stavo per digitarlo, l’sms della coscienza a posto, poi al Tg1 hanno sottolineato gli eccezionali ascolti delgiorno prima durante la diretta sul terremoto. E siccome quel servizio pubblico lo pago io, con il canone, ho capito che già era qualcosa se non chiedevo il rimborso delcanone per quella bestialità che avevano detto. Io non do una lira per i paesi terremotati. E non ne voglio se qualcosa succede a me. Voglio solo uno Stato efficiente, dove non comandino i furbi. E siccome so già che così non sarà, penso anche che il terremoto è il gratta e vinci di chi fa politica. Ora tutti hanno l’alibi per non parlare d’altro, ora nessuno potrà criticare il governo o la maggioranza (tutta, anche quella che sta all’opposizione) perché c’è il terremoto. Come l’11 Settembre, il terremoto e l’Abruzzo saranno il paravento per giustificare tutto. Ci sono migliaia di sprechi di risorse in questo paese, ogni giorno. Se solo volesse davvero, lo Stato saprebbe come risparmiare per aiutare gli sfollati: congelando gli stipendi dei politici per un anno, o quelli dei super manager, accorpando le prossime elezioni europee al referendum. Sono le prime cose che mi vengono in mente. E ogni nuova cosa che penso mi monta sempre più rabbia. Io non do una lira. E do il più grande aiuto possibile. La mia rabbia, il mio sdegno. Perché rivendico in questi giorni difficili il mio diritto di italiano di avere una casa sicura. E mi nasce un rabbia dentro che diventa pianto, quando sento dire “in Giappone non sarebbe successo”, come se i giapponesi hanno scoperto una cosa nuova, come se il know – how del Sol Levante fosse solo un’ esclusiva loro. Ogni studente di ingegneria fresco di laurea sa come si fanno le costruzioni. Glielo fanno dimenticare all’atto pratico. E io piango di rabbia perché a morire sono sempre i poveracci, e nel frastuono della televisione non c’è neanche un poeta grande come Pasolini a dirci come stanno le cose, a raccogliere il dolore degli ultimi. Li hanno uccisi tutti, i poeti, in questo paese, o li hanno fatti morire di noia. Ma io, qui, oggi, mi sento italiano, povero tra i poveri, e rivendico il diritto di dire quello che penso. Come la natura quando muove la terra, d’altronde.
Giacomo Di Girolamo
lunedì 2 marzo 2009
Squash Party

La New Squash Club Catania
vi invita
Sabato, 4 Aprile dalle ore 11:00
presso la palestra CUS Service - “Le Club”,
Via Antonello da Messina, 29 Acicastello
L’associazione sarà lieta di offrire, alla fine della lezione, l’aperitivo a tutti coloro che parteciperanno all’evento
E’ consigliabile confermare la partecipazione all’evento
Vi aspettiamo numerosi per trascorrere insieme una piacevole mattinata tra sport e divertimento. Il maestro Gusmano e i componenti della squadra saranno a vostra disposizione. Portare un paio di scarpe da tennis.
Per informazioni ed eventuale conferma rivolgersi a:
Vincenzo Gusmano: Cellulare 3471440489
E-mail: vingusma@tin.it
Mauro Strano: Cellulare 3494787869
E-mail: mauro.strano@virgilio.it
Vincenzo Gusmano: Cellulare 3471440489
E-mail: vingusma@tin.it
Mauro Strano: Cellulare 3494787869
E-mail: mauro.strano@virgilio.it
giovedì 26 febbraio 2009
Praga
Ferie!
Siamo a Febbraio e l’ideale sarebbe il mare, un posto caldo, per sfoggiare al ritorno l’abbronzatura fuori stagione per l’invidia di chi è rimasto in città.
E invece……direzione Praga. Nella freddissima Praga.
La presenza di mio cugino nella Repubblica Ceca da ormai quattro anni è stata decisiva per questa inusuale, per il periodo, decisione.
E così dopo 3 ore di volo, con scalo a Roma, atterro nella città che per moltissimi aspetti mi sorprenderà.
Praga si può visitare in poco tempo perchè tutte le sue maggiori attrattive sono raggruppate nell’arco di pochi chilometri. Da buon turista, cartina alla mano, inizio il mio tour tra le caratteristiche case colorate della capitale ceca. Mi rendo conto di aver dimenticato qualcosa di fondamentale…..i guanti, che provvedo subito a comprare. Il Ponte Carlo, la Piazza del Municipio con l’orologio astronomico e i santini che ad ogni ora ruotano sul campanile, la Torre delle Polveri, la casa Municipale, il quartiere Ebraico con i suoi lussuosissimi negozi, il Borgo del castello con la maestosa gotica chiesa di San Vito, Piazza Venceslao, le innumerevoli chiese. La città è meravigliosa.
Tanti i musei che raccontano pezzi di storia di questa civiltà slava. Da quello dell’erotismo a quello dedicato al grande Kafka.
Piacevole passeggiare per i negozi, fare shopping. Tutte le grandi firme sono presenti. Da contorno le coloratissime botteghe di marionette, quelle luccicanti dei cristalli di Boemia e quelle immancabili per turisti con esposte, oltre le tipiche tazze e i caratteristici boccali per la birra, le magliette del grande Pavel Nevdev.
Ogni 200 metri un McDonald’s, accanto a dei piccoli chioschietti che insieme al vino o al cioccolato caldo, vendono un dolce locale morbido internamente e di sfoglia di mandorle, miele, caramello esternamente. Buono.
Vino e formaggio. Un’abbuffata di vino e formaggio. Del buon Cannonau accompagnato da gustosi formaggi sardi. Non ho sbagliato viaggio. Mio cugino condivide la casa con un ragazzo sardo, Massimiliano, detto JoMarrangio, che ha messo a disposizione, per la mia gioia, i tipici prodotti della sua terra. E poi…. che abbuffate di pasta e pizza in un ristorante italiano, dove portano cibo fino a quando dici basta.
La cucina ceca? Solo dei piccoli assaggi. La carne buonissima. Tutto si accompagna con delle fette di un impasto di patate.
Mio cugino abita lontano dal centro di Praga. Ma le distanze sono relative. I trasporti una meraviglia. Attesa quasi nulla, puntualità svizzera, efficienza massima. E’ naturale fare un confronto, a dir poco imbarazzante, con ciò che vivo quotidianamente, è naturale pensare che il nostro, di noi siciliani, italiani in genere, senso civico è quasi inesistente. Le strade pulitissime, niente traffico, niente rumori.
La notte. Evitati rigorosamente i locali per turisti, la nostra meta sono stati i fumosissimi disco pub del centro. Birra a fiumi, anche a prezzi irrisori. Ogni tanto una Bekerowska (non so se ho scritto bene, ne dubito), tipico liquore locale alle erbe. Donne bellissime, provocanti, aperte, qualcuna un po’ ostile agli italiani. Niente giri per locali che hanno reso famosa Praga, come il Big Sister, dove entrando si è costretti a firmare una liberatoria per riprendere e trasmettere anche in diretta ogni eventuale rapporto sessuale.
Non ho visto il sole per una settimana. Solo nuvole e raramente pioggia.
Ho visto sulla metro una ragazza con un topo che le camminava sul corpo come se fosse la cosa più normale del mondo. Terrorizzato.
Ringrazio mio cugino per l’ospitalità. Spero di non essere stato troppo di peso.
Ringrazio tutte le persone che ho conosciuto in questa breve esperienza.
Non so quando, ma tornerò a Praga. Di sicuro so che sarà primavera o estate.
Siamo a Febbraio e l’ideale sarebbe il mare, un posto caldo, per sfoggiare al ritorno l’abbronzatura fuori stagione per l’invidia di chi è rimasto in città.
E invece……direzione Praga. Nella freddissima Praga.
La presenza di mio cugino nella Repubblica Ceca da ormai quattro anni è stata decisiva per questa inusuale, per il periodo, decisione.
E così dopo 3 ore di volo, con scalo a Roma, atterro nella città che per moltissimi aspetti mi sorprenderà.
Praga si può visitare in poco tempo perchè tutte le sue maggiori attrattive sono raggruppate nell’arco di pochi chilometri. Da buon turista, cartina alla mano, inizio il mio tour tra le caratteristiche case colorate della capitale ceca. Mi rendo conto di aver dimenticato qualcosa di fondamentale…..i guanti, che provvedo subito a comprare. Il Ponte Carlo, la Piazza del Municipio con l’orologio astronomico e i santini che ad ogni ora ruotano sul campanile, la Torre delle Polveri, la casa Municipale, il quartiere Ebraico con i suoi lussuosissimi negozi, il Borgo del castello con la maestosa gotica chiesa di San Vito, Piazza Venceslao, le innumerevoli chiese. La città è meravigliosa.
Tanti i musei che raccontano pezzi di storia di questa civiltà slava. Da quello dell’erotismo a quello dedicato al grande Kafka.
Piacevole passeggiare per i negozi, fare shopping. Tutte le grandi firme sono presenti. Da contorno le coloratissime botteghe di marionette, quelle luccicanti dei cristalli di Boemia e quelle immancabili per turisti con esposte, oltre le tipiche tazze e i caratteristici boccali per la birra, le magliette del grande Pavel Nevdev.
Ogni 200 metri un McDonald’s, accanto a dei piccoli chioschietti che insieme al vino o al cioccolato caldo, vendono un dolce locale morbido internamente e di sfoglia di mandorle, miele, caramello esternamente. Buono.
Vino e formaggio. Un’abbuffata di vino e formaggio. Del buon Cannonau accompagnato da gustosi formaggi sardi. Non ho sbagliato viaggio. Mio cugino condivide la casa con un ragazzo sardo, Massimiliano, detto JoMarrangio, che ha messo a disposizione, per la mia gioia, i tipici prodotti della sua terra. E poi…. che abbuffate di pasta e pizza in un ristorante italiano, dove portano cibo fino a quando dici basta.
La cucina ceca? Solo dei piccoli assaggi. La carne buonissima. Tutto si accompagna con delle fette di un impasto di patate.
Mio cugino abita lontano dal centro di Praga. Ma le distanze sono relative. I trasporti una meraviglia. Attesa quasi nulla, puntualità svizzera, efficienza massima. E’ naturale fare un confronto, a dir poco imbarazzante, con ciò che vivo quotidianamente, è naturale pensare che il nostro, di noi siciliani, italiani in genere, senso civico è quasi inesistente. Le strade pulitissime, niente traffico, niente rumori.
La notte. Evitati rigorosamente i locali per turisti, la nostra meta sono stati i fumosissimi disco pub del centro. Birra a fiumi, anche a prezzi irrisori. Ogni tanto una Bekerowska (non so se ho scritto bene, ne dubito), tipico liquore locale alle erbe. Donne bellissime, provocanti, aperte, qualcuna un po’ ostile agli italiani. Niente giri per locali che hanno reso famosa Praga, come il Big Sister, dove entrando si è costretti a firmare una liberatoria per riprendere e trasmettere anche in diretta ogni eventuale rapporto sessuale.
Non ho visto il sole per una settimana. Solo nuvole e raramente pioggia.
Ho visto sulla metro una ragazza con un topo che le camminava sul corpo come se fosse la cosa più normale del mondo. Terrorizzato.
Ringrazio mio cugino per l’ospitalità. Spero di non essere stato troppo di peso.
Ringrazio tutte le persone che ho conosciuto in questa breve esperienza.
Non so quando, ma tornerò a Praga. Di sicuro so che sarà primavera o estate.
martedì 27 gennaio 2009
Lo Squash
Reattività, dinamismo, tecnica, tattica, fisico, concentrazione. Queste sono le carattestiche fondamentali di un buon giocatore di squash.
I praticanti sono pochissimi. I ragazzini preferiscono giocare a calcio per non sentirsi emarginati dai propri coetani.
Considerato da molti, a torto, il parente povero del tennis, lo squash rientra tra gli sport minori meno conosciuti. Praticatelo, e per chi ama lo sport, non sarà difficile innamorarsene. Purtroppo, essendo uno sport poco televisivo, i finanziamenti sono veramenti scarsi. Una racchetta, scarpe basse con suola in caucciù e tanta voglia di faticare, di sudare.
Ho iniziato tardissimo, circa due anni fa all’età di 38 anni, e sono veramente dispiaciuto di non aver conosciuto e quindi praticato prima questo sport.
A Catania ci sono 3 campi dislocati in due palestre diverse e una sola persona che mette a disposizione il proprio tempo di coloro che muovono i primi passi .
A Catania lo squash è legato al nome di Vincenzo Gusmano.
Vincenzo, ottimo giocatore del passato ancora in attività, ha fondato circa 20 anni fa un’associazione, la prima in città, la New Squash Club. Ha formato ottimi atleti, che gli hanno permesso di vincere diversi titoli sia a squadra che individuali.
Scrivo questo pezzo all’indomani di un torneo svoltosi a Rende, e vinto da un ragazzino di 16 anni. Nell’ambiente si respira un’atmosfera piacevole, amichevole. Abituati a vedere ciò che succede durante una partita di calcio, potreste rimanere picevolmente stupiti dalla sportività e dalla correttezza degli atleti e delle squadre........e la sera si va a cena tutti insieme.
Arricchirò questi pezzi sullo squash con video e foto. Vi faro innamorare di questo sport.
Di seguito alcuni cenni sulla storia.
I praticanti sono pochissimi. I ragazzini preferiscono giocare a calcio per non sentirsi emarginati dai propri coetani.
Considerato da molti, a torto, il parente povero del tennis, lo squash rientra tra gli sport minori meno conosciuti. Praticatelo, e per chi ama lo sport, non sarà difficile innamorarsene. Purtroppo, essendo uno sport poco televisivo, i finanziamenti sono veramenti scarsi. Una racchetta, scarpe basse con suola in caucciù e tanta voglia di faticare, di sudare.
Ho iniziato tardissimo, circa due anni fa all’età di 38 anni, e sono veramente dispiaciuto di non aver conosciuto e quindi praticato prima questo sport.
A Catania ci sono 3 campi dislocati in due palestre diverse e una sola persona che mette a disposizione il proprio tempo di coloro che muovono i primi passi .
A Catania lo squash è legato al nome di Vincenzo Gusmano.
Vincenzo, ottimo giocatore del passato ancora in attività, ha fondato circa 20 anni fa un’associazione, la prima in città, la New Squash Club. Ha formato ottimi atleti, che gli hanno permesso di vincere diversi titoli sia a squadra che individuali.
Scrivo questo pezzo all’indomani di un torneo svoltosi a Rende, e vinto da un ragazzino di 16 anni. Nell’ambiente si respira un’atmosfera piacevole, amichevole. Abituati a vedere ciò che succede durante una partita di calcio, potreste rimanere picevolmente stupiti dalla sportività e dalla correttezza degli atleti e delle squadre........e la sera si va a cena tutti insieme.
Arricchirò questi pezzi sullo squash con video e foto. Vi faro innamorare di questo sport.
Di seguito alcuni cenni sulla storia.
Storia dello Squash
Per trovare le prime tracce di un sport che possa essere associato allo Squash bisogna tornare agli inizi dell’800. Charles Dickens descriveva nei suoi "Pickwick Papers" un gioco praticato nelle prigioni di Londra (più precisamente la "Fleet Prison") chiamato "Rackets". Per i prigionieri era un ottimo passatempo utile per tenersi in forma; colpivano la palla contro il muro utilizzando delle racchette rudimentali.
Il gioco uscì dalle mura galeotte per entrare in un college londinese (Harrow School), e intorno al 1822 alcuni studenti modificarono la pallina. Il rumore che questa nuova palla produceva sbattendo sui muri fu lo stimolo a coniare il nome di "Squash Raquets". Lo Squash prese subito piede anche presso altri college in Inghilterra e cosi nel 1864, con la costruzione dei primi 4 campi, lo sport venne ufficialmente fondato.
Nel 1890 il Duca di Beaufort, Eustace Miles, fa riferimento allo Squash nel suo libro "The Badminton library of sports and pastimes" e nel 1901 lo stesso scrive il primo libro interamente dedicato allo Squash.
La pratica si diffonde, altri campi vengono costruiti presso vari college, università e abitazioni private e nel 1920 in Inghilterra si tiene il primo "Professional Squash Championship" vinto da C.R. Read (Queens Club) su A.W.B. Johnson (Rac Club).
E’ l’inizio di una sempre maggiore diffusione di questo sport dapprima nei territori delle colonie (Egitto, India, Pakistan, Sud Africa, Nuova Zelanda, Australia) fino ad arrivare in Europa nel 1933 (Germania e Paesi Scandinavi) e successivamente nel Nord America (Stati Uniti e Canada).
Si disputano i primi tornei internazionali (primo fra tutti il British Open) e si costituiscono le prime Federazioni controllate dapprima dalla "Squash Rackets Association" e dalla "United States Squash Rackets Association" che si fondono nel 1967 nella "International Squash Rackets Association (ISFR)" e che nel 1993 muta il nome in "World Squash Federation". La WSF attualmente conta tra le sue fila 138 Federazioni nazionali ed è riconosciuta dall’International Olympic Commiteee (IOC) con cui sta attualmente lavorando al fine di essere finalmente inclusa nel programma dei giochi Olimpici.
Per trovare le prime tracce di un sport che possa essere associato allo Squash bisogna tornare agli inizi dell’800. Charles Dickens descriveva nei suoi "Pickwick Papers" un gioco praticato nelle prigioni di Londra (più precisamente la "Fleet Prison") chiamato "Rackets". Per i prigionieri era un ottimo passatempo utile per tenersi in forma; colpivano la palla contro il muro utilizzando delle racchette rudimentali.
Il gioco uscì dalle mura galeotte per entrare in un college londinese (Harrow School), e intorno al 1822 alcuni studenti modificarono la pallina. Il rumore che questa nuova palla produceva sbattendo sui muri fu lo stimolo a coniare il nome di "Squash Raquets". Lo Squash prese subito piede anche presso altri college in Inghilterra e cosi nel 1864, con la costruzione dei primi 4 campi, lo sport venne ufficialmente fondato.
Nel 1890 il Duca di Beaufort, Eustace Miles, fa riferimento allo Squash nel suo libro "The Badminton library of sports and pastimes" e nel 1901 lo stesso scrive il primo libro interamente dedicato allo Squash.
La pratica si diffonde, altri campi vengono costruiti presso vari college, università e abitazioni private e nel 1920 in Inghilterra si tiene il primo "Professional Squash Championship" vinto da C.R. Read (Queens Club) su A.W.B. Johnson (Rac Club).
E’ l’inizio di una sempre maggiore diffusione di questo sport dapprima nei territori delle colonie (Egitto, India, Pakistan, Sud Africa, Nuova Zelanda, Australia) fino ad arrivare in Europa nel 1933 (Germania e Paesi Scandinavi) e successivamente nel Nord America (Stati Uniti e Canada).
Si disputano i primi tornei internazionali (primo fra tutti il British Open) e si costituiscono le prime Federazioni controllate dapprima dalla "Squash Rackets Association" e dalla "United States Squash Rackets Association" che si fondono nel 1967 nella "International Squash Rackets Association (ISFR)" e che nel 1993 muta il nome in "World Squash Federation". La WSF attualmente conta tra le sue fila 138 Federazioni nazionali ed è riconosciuta dall’International Olympic Commiteee (IOC) con cui sta attualmente lavorando al fine di essere finalmente inclusa nel programma dei giochi Olimpici.
Lo Squash in Italia
In Italia lo Squash fa il suo esordio organizzato nel 1976, con l’apertura del «Bologna Squash Center» nel quale si organizza la prima scuola italiana di Squash.
Prima di allora esistevano solo due campi, a Milano, che venivano utilizzati dai dipendenti stranieri, della Cucirini Cantoni Coats, che avevano costituito il «Milan Squash Giambellino».
Il 22 febbraio 1977 prende vita l’Associazione Italiana Badminton Squash (A.I.B.S.), che segna l’unione di due sport: Squash e Badminton.
Nel dicembre dello stesso anno vengono disputati i primi Campionati Italiani Assoluti, con la partecipazione di società sportive di Milano, di Bologna e di Bergamo.
Negli anni successivi lo Squash registra un forte incremento di praticanti: si aprono numerosi clubs e si organizza un’intensa attività agonistica nazionale ed internazionale.
Lo Squash diviene autonomo dal Badminton il 23 marzo 1985, con la costituzione della F.I.G.S. (Federazione Italiana Giuoco Squash), che viene riconosciuta dal C.O.N.I. come Disciplina Associata sotto il patrocinio della F.I.T.
In data 8 maggio 2001, la F.I.G.S. viene riconosciuta quale Disciplina Associata, con associazione diretta al C.O.N.I. Il Consiglio Nazionale del 26 giugno 2007 ha approvato il riconoscimento ai fini sportivi della F.I.G.S. quale Federazione Sportiva Nazionale. La F.I.G.S. è affiliata, dalla sua fondazione, alla European Squash Federation ed alla World Squash Federation, quest’ultima riconosciuta dal C.I.O. nel 1985.
In Italia lo Squash fa il suo esordio organizzato nel 1976, con l’apertura del «Bologna Squash Center» nel quale si organizza la prima scuola italiana di Squash.
Prima di allora esistevano solo due campi, a Milano, che venivano utilizzati dai dipendenti stranieri, della Cucirini Cantoni Coats, che avevano costituito il «Milan Squash Giambellino».
Il 22 febbraio 1977 prende vita l’Associazione Italiana Badminton Squash (A.I.B.S.), che segna l’unione di due sport: Squash e Badminton.
Nel dicembre dello stesso anno vengono disputati i primi Campionati Italiani Assoluti, con la partecipazione di società sportive di Milano, di Bologna e di Bergamo.
Negli anni successivi lo Squash registra un forte incremento di praticanti: si aprono numerosi clubs e si organizza un’intensa attività agonistica nazionale ed internazionale.
Lo Squash diviene autonomo dal Badminton il 23 marzo 1985, con la costituzione della F.I.G.S. (Federazione Italiana Giuoco Squash), che viene riconosciuta dal C.O.N.I. come Disciplina Associata sotto il patrocinio della F.I.T.
In data 8 maggio 2001, la F.I.G.S. viene riconosciuta quale Disciplina Associata, con associazione diretta al C.O.N.I. Il Consiglio Nazionale del 26 giugno 2007 ha approvato il riconoscimento ai fini sportivi della F.I.G.S. quale Federazione Sportiva Nazionale. La F.I.G.S. è affiliata, dalla sua fondazione, alla European Squash Federation ed alla World Squash Federation, quest’ultima riconosciuta dal C.I.O. nel 1985.
mercoledì 21 gennaio 2009
La mia città

Catania.
Amo la mia città, e per questo potrei cadere nel banale nella sua esaltazione, e altrettanto nel sottolineare i suoi grandi limiti.
Una città generosa, vivace, ospitale, solare, aperta.
Per molti versi non sembra di vivere in una città del sud, per altri siamo “ la città del sud” per eccellenza.
Una città piena di contraddizioni, bellissima dal punto di vista naturalistico, mare e montagna a pochissimi chilometri, la via Crociferi, tanto amata da Zeffirelli, che racchiude in meno di un chilometro ricchezze architettoniche di rara bellezza. La movida catanese non ha niente da invidiare a quella di Barcellona. La vivacità intelletuale, musicale che l’ha contraddistinta per tantissimi anni.
Troppa grazia. Ci siamo ritrovati in questo paradiso e……………chiedetelo alle amministrazioni di Catania che si sono susseguite nei secoli come si fa a distruggere tutto ciò.
E’ come se non volessimo accettare quello che ci è stato donato, per di più senza averlo chiesto.
Noi catanesi che dovremmo rispettare e adorare la nostra città come se fosse la nostra casa, cosa facciamo?
Amo la mia città, e per questo potrei cadere nel banale nella sua esaltazione, e altrettanto nel sottolineare i suoi grandi limiti.
Una città generosa, vivace, ospitale, solare, aperta.
Per molti versi non sembra di vivere in una città del sud, per altri siamo “ la città del sud” per eccellenza.
Una città piena di contraddizioni, bellissima dal punto di vista naturalistico, mare e montagna a pochissimi chilometri, la via Crociferi, tanto amata da Zeffirelli, che racchiude in meno di un chilometro ricchezze architettoniche di rara bellezza. La movida catanese non ha niente da invidiare a quella di Barcellona. La vivacità intelletuale, musicale che l’ha contraddistinta per tantissimi anni.
Troppa grazia. Ci siamo ritrovati in questo paradiso e……………chiedetelo alle amministrazioni di Catania che si sono susseguite nei secoli come si fa a distruggere tutto ciò.
E’ come se non volessimo accettare quello che ci è stato donato, per di più senza averlo chiesto.
Noi catanesi che dovremmo rispettare e adorare la nostra città come se fosse la nostra casa, cosa facciamo?
Non abbiamo il senso civico.
Che fatica ci costerebbe gettare il pezzo di carta nell’apposito contenitore? Che fatica ci costerebbe percorrere 100 mt a piedi e non lasciare la macchina in seconda fila? Che fatica ci costerebbe rispettare i segnali stradali? Potrei continuare…….
Quando andiamo a votare facciamolo con coscienza. Votiamo l’uomo. Non ci facciamo coinvolgere da facili promesse, non ci facciamo manovrare da quegli uomini politici che per I loro interessi distruggono la nostra città. Non ci lasciamocoinvolgere dai loro giochi di potere, dalle loro battaglie interne. Di mezzo ci andiamo sempre noi. Loro lottano per governarci, noi dovremmo lottare per vivere bene. Non eleggiamo le persone per quello che rappresentano, per la loro immagine.
Visto come è finita?
Una città al buoi!!! Incredibile, ma vero. La mia città al buio.
Non avevo mai sentito una cosa del genere.
L’altra mattina dopo le numerose pioggie, le strade della città sembravano quelle del Burundi, con tutto il rispetto per lo stato africano. Entrando nel personale, ho bucato due volte.
Rivoglio la piazzetta di fronte Piazza Europa. Levate tutto quell cemento. Che tristezza. Voglio rivedere il mare. A chi mi devo rivolgere? Per favore, ridateci le nostre bellezze!
I problemi sono veramente tanti, molti veramente gravi come la situazioni in alcuni quartieri di periferia, ma voglio finire questa parentesi che non sarà sicuramente l’ultima, parlando del traffico.
Ormai per il catanese essere intrappolato nel traffico rientra nella normalità. E se piove…..anche ore.
Avete mai visto un vigile? Se facessero spostare le macchine, o ancora meglio se non permettessero di posteggiarle in seconda, terza, quarta fila, come civilmente dovrebbe essere, sicuramente il traffico sarebbe più fluido, risolveremmo gran parte del problema. Multateli, abituateli a rispettare le regole, create nel cittadino quel senso civico che manca. Un esempio su tutti, Piazza Mancini Battaglia, a Ognina. Incredibile.
Forse so dove sono i vigili. Probabilmente a mettere le ganasce a qualche auto posteggiata leggermente male, che magari non da nessun fastidio.
Ma è una cosa legale?
Boh forse è troppo parlare di legalità!
Che fatica ci costerebbe gettare il pezzo di carta nell’apposito contenitore? Che fatica ci costerebbe percorrere 100 mt a piedi e non lasciare la macchina in seconda fila? Che fatica ci costerebbe rispettare i segnali stradali? Potrei continuare…….
Quando andiamo a votare facciamolo con coscienza. Votiamo l’uomo. Non ci facciamo coinvolgere da facili promesse, non ci facciamo manovrare da quegli uomini politici che per I loro interessi distruggono la nostra città. Non ci lasciamocoinvolgere dai loro giochi di potere, dalle loro battaglie interne. Di mezzo ci andiamo sempre noi. Loro lottano per governarci, noi dovremmo lottare per vivere bene. Non eleggiamo le persone per quello che rappresentano, per la loro immagine.
Visto come è finita?
Una città al buoi!!! Incredibile, ma vero. La mia città al buio.
Non avevo mai sentito una cosa del genere.
L’altra mattina dopo le numerose pioggie, le strade della città sembravano quelle del Burundi, con tutto il rispetto per lo stato africano. Entrando nel personale, ho bucato due volte.
Rivoglio la piazzetta di fronte Piazza Europa. Levate tutto quell cemento. Che tristezza. Voglio rivedere il mare. A chi mi devo rivolgere? Per favore, ridateci le nostre bellezze!
I problemi sono veramente tanti, molti veramente gravi come la situazioni in alcuni quartieri di periferia, ma voglio finire questa parentesi che non sarà sicuramente l’ultima, parlando del traffico.
Ormai per il catanese essere intrappolato nel traffico rientra nella normalità. E se piove…..anche ore.
Avete mai visto un vigile? Se facessero spostare le macchine, o ancora meglio se non permettessero di posteggiarle in seconda, terza, quarta fila, come civilmente dovrebbe essere, sicuramente il traffico sarebbe più fluido, risolveremmo gran parte del problema. Multateli, abituateli a rispettare le regole, create nel cittadino quel senso civico che manca. Un esempio su tutti, Piazza Mancini Battaglia, a Ognina. Incredibile.
Forse so dove sono i vigili. Probabilmente a mettere le ganasce a qualche auto posteggiata leggermente male, che magari non da nessun fastidio.
Ma è una cosa legale?
Boh forse è troppo parlare di legalità!
martedì 20 gennaio 2009
...E sono 40
15 Gennaio 2009…….. e sono 40.
17 Gennaio 2009……. e qui la festa?
Un grande sala, sita a Ficarazzi, un bravo DJ, Silvio, e un centinaio di invitati che ringrazio per aver condiviso con me questa serata.
Vi ringrazierei ad uno ad uno ma correrei il rischio di dimenticare qualcuno e di annoiarvi.
Spero abbiate passato una piacevole serata.
Per ricordare, eccovi le foto.
In seguito ne aggiungerò altre.
Per adesso accontetatevi di queste.
17 Gennaio 2009……. e qui la festa?
Un grande sala, sita a Ficarazzi, un bravo DJ, Silvio, e un centinaio di invitati che ringrazio per aver condiviso con me questa serata.
Vi ringrazierei ad uno ad uno ma correrei il rischio di dimenticare qualcuno e di annoiarvi.
Spero abbiate passato una piacevole serata.
Per ricordare, eccovi le foto.
In seguito ne aggiungerò altre.
Per adesso accontetatevi di queste.
lunedì 12 gennaio 2009
Anno nuovo, storia vecchia

In tutti I sensi.
L’avversario, il Napoli, non era dei più semplici, ma da tifoso spero sempre nel grande risultato. Cosi, dopo la lunga astinenza natalizia compensata da grandi abbuffate, ritornano le vecchie abitudine della domenica, giorno del grande evento, il giorno della partita.
Dobbiamo fare i conti con il mal di trasferta, non riusciamo a fare risultato e a segnare un gol da tempi memorabili. Il Catania inizia veramente bene. Un grande primo tempo. Un grande Carboni, una diga, giocatore che ogni allenatore vorrebbe avere.
Ma verso la fine del primo tempo un episodio segna la partita.
Il calcio di rigore può essere opinabile, il fuorigioco discutibile, ma il tempo non è assoluto? Perché fischiare qualche secondo prima? Il regolamento non dice che un tempo dovrebbe durare almeno 45 minuti?
Chiedo a coloro che conoscono il regolamento, ci sono gli estremi per un ricorso?
Adesso Collina alla domenica sportiva dirà che l’arbitro Celi era in buona fede, e che probabilmente il suo cronometro era avanti di qualche secondo, quindi tutto regolare.
Poi la FIGC aprirà un’inchiesta contro il Catania, reo di aver protestato per appena 5 secondi., perché queste cose fanno male al calcio.
Quindi Matarrese, rilascerà un’intervista affermando che i soliti catanesi non dovrebbero protestare per così poco.
Inizia il secondo tempo. Il Napoli, come era nella logica, è leggermente più incisivo, l’arbitro decisivo. Con questo non voglio giustificare l’ennesima sconfitta in trasferta, o la cronica mancanza di reazione allo svantaggio, o l’atteggiamento rinunciatario del Catania, che raramente tira in porta.
Ma avete visto l’arbitro? Avete contato quante volte ha fischiato contro il Catania dentro l’area del Napoli? Avete contato il numero di punizioni al limite dell’area a favore del Napoli? Avete contato quanti contrasti dubbi a centrocampo sono stati fischiati a favore del Catania? Contate e tirate le somme. Malafede? Non ci giurerei, ma il dubbio rimane.
Non si può gestire una partita in questa maniera.
Il sorriso di Zenga, uno che a calcio ha giocato a livelli altissimi, dice tutto. Più eloquente di qualunque parola e protesta.
Il rigore. C’era, niente da dire. Ma tutti i tifosi catanesi una domanda se la saranno posta? Ma il rigore contro il Milan, non era simile? Due pesi, due misure? Si, due pesi, due misure.
Abbiamo 25 punti, ne mancano 15 alla salvezza. Ogni punto lo abbiamo meritato, nessuno ci ha regalato niente. Anzi. E per questo dobbiamo stare vicini alla nostra Grande Squadra, incoraggiarla sempre. Dobbiamo dimostrare a tutti quelli che ci vogliono del male di essere inattaccabili.
Spero che la società si faccia sentire, che non permetta a certi individui di offendere, Catania, il Catania, e i Catanesi. Spero lo facciano anche coloro che ci rappresentano politicamente.
L’imperativo è vincere con il Bologna!!!
Poi penseremo anche a vincere in trasferta.
Dobbiamo fare i conti con il mal di trasferta, non riusciamo a fare risultato e a segnare un gol da tempi memorabili. Il Catania inizia veramente bene. Un grande primo tempo. Un grande Carboni, una diga, giocatore che ogni allenatore vorrebbe avere.
Ma verso la fine del primo tempo un episodio segna la partita.
Il calcio di rigore può essere opinabile, il fuorigioco discutibile, ma il tempo non è assoluto? Perché fischiare qualche secondo prima? Il regolamento non dice che un tempo dovrebbe durare almeno 45 minuti?
Chiedo a coloro che conoscono il regolamento, ci sono gli estremi per un ricorso?
Adesso Collina alla domenica sportiva dirà che l’arbitro Celi era in buona fede, e che probabilmente il suo cronometro era avanti di qualche secondo, quindi tutto regolare.
Poi la FIGC aprirà un’inchiesta contro il Catania, reo di aver protestato per appena 5 secondi., perché queste cose fanno male al calcio.
Quindi Matarrese, rilascerà un’intervista affermando che i soliti catanesi non dovrebbero protestare per così poco.
Inizia il secondo tempo. Il Napoli, come era nella logica, è leggermente più incisivo, l’arbitro decisivo. Con questo non voglio giustificare l’ennesima sconfitta in trasferta, o la cronica mancanza di reazione allo svantaggio, o l’atteggiamento rinunciatario del Catania, che raramente tira in porta.
Ma avete visto l’arbitro? Avete contato quante volte ha fischiato contro il Catania dentro l’area del Napoli? Avete contato il numero di punizioni al limite dell’area a favore del Napoli? Avete contato quanti contrasti dubbi a centrocampo sono stati fischiati a favore del Catania? Contate e tirate le somme. Malafede? Non ci giurerei, ma il dubbio rimane.
Non si può gestire una partita in questa maniera.
Il sorriso di Zenga, uno che a calcio ha giocato a livelli altissimi, dice tutto. Più eloquente di qualunque parola e protesta.
Il rigore. C’era, niente da dire. Ma tutti i tifosi catanesi una domanda se la saranno posta? Ma il rigore contro il Milan, non era simile? Due pesi, due misure? Si, due pesi, due misure.
Abbiamo 25 punti, ne mancano 15 alla salvezza. Ogni punto lo abbiamo meritato, nessuno ci ha regalato niente. Anzi. E per questo dobbiamo stare vicini alla nostra Grande Squadra, incoraggiarla sempre. Dobbiamo dimostrare a tutti quelli che ci vogliono del male di essere inattaccabili.
Spero che la società si faccia sentire, che non permetta a certi individui di offendere, Catania, il Catania, e i Catanesi. Spero lo facciano anche coloro che ci rappresentano politicamente.
L’imperativo è vincere con il Bologna!!!
Poi penseremo anche a vincere in trasferta.
venerdì 9 gennaio 2009
Una serata tra.....amici
In una fredda serata, in una tipica trattoria catanese, dove puoi gustare la famosa "canni i cavaddu" , pietanza tipica del luogo, sei persone, tre uomini e tre donne, singles, quasi tutti alla prima presentazione, si riuniscono per trascorrere una piacevole serata in compagnia, e tra una polpetta e un tramezzino esce la prima frase degna di nota:
<< Hai la faccia di quello che pensa: " Io posso......tu no!">>
(Elisa A. detta Aisha)
Filosofia?
Oddio la psicologa di turno....colei che legge nel pensiero!! Ma no!!!Una simpatica ragazza, che sicuramente non ha dimostrato di conoscermi bene, ma è giustificata, la prima volta che la vedo!
Tra una battuta e l'altra, tra un bicchere di vino e il dolce, decidiamo di fare due passi a piedi e di raggiungere un altro famoso localino del centro dentro il quale passa un fiume....incredibile ma vero. Suggestivo.
Si inizia a raccontare qualche avvenimento carino......
<< Hai famuzza.....>> Agosto 2007
(del mitico Orazio P.)
Tra una risata e l'altra, l'apoteosi..........
Ascoltate gente, ascoltat:
"Bacio solo una persona per cui vale la pena!"
( Tania F.)
La domanda nasce spontanea: "Quindi non vale la pena baciarmi?"
La replica un pò meno sponatanea, ti conferma il dubbio e te lo rende ancora più dubbio:
"Sei Stupido!"
(Tania F.)
Io non ho capito, qualcuno può spiegarmelo?
Oltre a non valerne la pena, sono anche stupido? Che disastro!!
Un ringraziamento anche a coloro ( Maria F, Roberto S.) che hanno reso la serata veramente piacevole e dei quali non ho riportato nessuna frase degna di nota, non perchè loro non ne abbiano dette, ma perchè mi saranno sfuggite.
<< Hai la faccia di quello che pensa: " Io posso......tu no!">>
(Elisa A. detta Aisha)
Filosofia?
Oddio la psicologa di turno....colei che legge nel pensiero!! Ma no!!!Una simpatica ragazza, che sicuramente non ha dimostrato di conoscermi bene, ma è giustificata, la prima volta che la vedo!
Tra una battuta e l'altra, tra un bicchere di vino e il dolce, decidiamo di fare due passi a piedi e di raggiungere un altro famoso localino del centro dentro il quale passa un fiume....incredibile ma vero. Suggestivo.
Si inizia a raccontare qualche avvenimento carino......
<< Hai famuzza.....>> Agosto 2007
(del mitico Orazio P.)
Tra una risata e l'altra, l'apoteosi..........
Ascoltate gente, ascoltat:
( Tania F.)
La domanda nasce spontanea: "Quindi non vale la pena baciarmi?"
La replica un pò meno sponatanea, ti conferma il dubbio e te lo rende ancora più dubbio:
(Tania F.)
Io non ho capito, qualcuno può spiegarmelo?
Oltre a non valerne la pena, sono anche stupido? Che disastro!!
Un ringraziamento anche a coloro ( Maria F, Roberto S.) che hanno reso la serata veramente piacevole e dei quali non ho riportato nessuna frase degna di nota, non perchè loro non ne abbiano dette, ma perchè mi saranno sfuggite.
giovedì 8 gennaio 2009
Quasi....40
Eccomi…ormai ci siamo!!
Manca veramente poco…..e sono 40.
L’idea poco originale sarebbe quella di scrivere un romanzo dal titolo ancor meno originale “ I miei primi 40 anni”.
Io, Mauro, invece, inizio una nuova avventura virtuale….il blog, il mio primo blog.
Ho qualcosa da raccontare, molto da ascoltare, o meglio leggere. Spero sia un blog interattivo, ricco di contatti, di confronti, di scambio di opinioni. Io ci sono, imparerete a conoscere me, le mie idee, le mie passioni. Voi spero ci siate, con le vostre idee, le vostre opinioni, le vostre passioni.
Sono uno sportivo, a 360 gradi. Seguo la mia squadra del cuore, il grande Catania, mi piace il calcio lo sport in genere. La competizione. Ho giocato a calcio e lo continuo a fare a livello aziendale, gioco a squash a livello agonistico, un divertimento ma anche un impegno non indifferente.
Ballo il tango. Almeno ci tento. Sono ormai tre anni che frequento una scuola. Mi diverte, è un ballo appassionante e appassionato. Mi rilassa.
Una vita, troppo poco. Ho fatto tante cose e se avessi tempo ne farei ancora un milione. Per iniziare mi prendere un’altra laurea…..
Amo stare tra la gente, amo conoscere. La famiglia, l’amicizia e le donne, punti cardini della mia vita.
Amo la mia città, con le sue mille contraddizioni. Amo la mia Catania. Sono fiero di essere catanese. E’ una vera sofferenza vedere la mia città nella continua involuzione degli ultimi anni.
Gli argomenti sono tanti, troppi!
Mi piacerebbe scrivere anche un racconto….vedrermo.
Manca veramente poco…..e sono 40.
L’idea poco originale sarebbe quella di scrivere un romanzo dal titolo ancor meno originale “ I miei primi 40 anni”.
Io, Mauro, invece, inizio una nuova avventura virtuale….il blog, il mio primo blog.
Ho qualcosa da raccontare, molto da ascoltare, o meglio leggere. Spero sia un blog interattivo, ricco di contatti, di confronti, di scambio di opinioni. Io ci sono, imparerete a conoscere me, le mie idee, le mie passioni. Voi spero ci siate, con le vostre idee, le vostre opinioni, le vostre passioni.
Sono uno sportivo, a 360 gradi. Seguo la mia squadra del cuore, il grande Catania, mi piace il calcio lo sport in genere. La competizione. Ho giocato a calcio e lo continuo a fare a livello aziendale, gioco a squash a livello agonistico, un divertimento ma anche un impegno non indifferente.
Ballo il tango. Almeno ci tento. Sono ormai tre anni che frequento una scuola. Mi diverte, è un ballo appassionante e appassionato. Mi rilassa.
Una vita, troppo poco. Ho fatto tante cose e se avessi tempo ne farei ancora un milione. Per iniziare mi prendere un’altra laurea…..
Amo stare tra la gente, amo conoscere. La famiglia, l’amicizia e le donne, punti cardini della mia vita.
Amo la mia città, con le sue mille contraddizioni. Amo la mia Catania. Sono fiero di essere catanese. E’ una vera sofferenza vedere la mia città nella continua involuzione degli ultimi anni.
Gli argomenti sono tanti, troppi!
Mi piacerebbe scrivere anche un racconto….vedrermo.
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